Le parrocchie di Tronzano Verc.

Nel territorio del Comune di Tronzano Vercellese si trovano due Parrocchie: una in paese e una nella frazione di Salomino.

La Casa Parrocchiale è in Via Lignana 28, Tronzano (tel. 0161-911303)

I sacerdoti prestano servizio anche alla Parrocchia di Sali Vercellese, comprendente le frazioni di Vercelli (Montonero e Cascine Strà).

 

Parr. Tronzano

Facciata della Chiesa Parrocchiale Santi Pietro e Paolo - Tronzano Vercellese

Parrocchia
Santi Pietro e Paolo,
apostoli

Tronzano Vercellese

 

Costruzione: tra il 1732 e il 1752.

Festa patronale:
29 Giugno, nella Solennità dei Santi Pietro e Paolo.
La festa civile si svolte la domenica successiva.

 

I Patroni

I Santi Pietro e Paolo, apostoli

29 Giugno, solennità

† Roma, martiri 67 d.C.

La solennità dei Santi Pietro e Paolo è antichissima: è stata inserita nel Santorale romano molto prima di quella di Natale. Nei secolo IV si celebravano già tre messe: una in san Pietro in Vaticano, l’altra in san Paolo fuori le mura, la terza alle catacombe di san Sebastiano dove furono probabilmente nascosti per un certo tempo, all’epoca delle invasioni, i corpi dei due apostoli.

Due apostoli e due personaggi diversi, ma entrambi fondamentali per la storia della Chiesa del primo secolo così come nella costruzione di quelle radici dalle quali si alimenta continuamente la fede cristiana.

San Pietro.
Simone era un pescatore di Betsaida (Lc 5,3; Gv 1,44), che si era più tardi stabilito a Cafarnao (Mc 1,2 1.29). Il fratello Andrea lo introduce al seguito di Gesù (Gv 1,42); ma probabilmente Simone era stato preparato a questo incontro da Giovanni Battista. Il Cristo gli cambia nome e lo chiama «Pietra» (Mt 16,17-19; Gv 21,15-17), per realizzare nella sua persona il tema della pietra fondamentale. Simon Pietro è uno dei primi testimoni che vede la tomba vuota (Gv 20,6) ed ha una speciale apparizione di Gesù risorto (Lc 24,34).
Dopo l’ascensione egli prende la direzione della comunità cristiana (At 1,15; 15,7), enuncia le linee programmatiche della Buona Novella (At 2,14-41) e, per diretto intervento dello Spirito Santo, è il primo a prendere coscienza della necessità di aprire la Chiesa ai pagani (At 10—11).
Questa missione spirituale non lo libera dalla condizione umana, né dalle deficienze dei suo temperamento (cf, ad es.: Mt 14,30; Gv 13,6; 18,10).
Paolo non esita a contraddirlo nella famosa discussione di Antiochia (At 15; Gal 2,11-14), per invitarlo a liberarsi dalle pratiche ebraiche. Pare infatti che su questo punto Pietro abbia tardato ad aprire lo spirito e che egli tendesse a considerare i cristiani di origine pagana come una comunità inferiore a quella dei cristiani di origine ebraica (At 6,1-2). Quando viene a Roma, Pietro diviene l’apostolo di tutti. Allora egli compie pienamente la sua missione di «pietra angolare», riunendo in un solo «edificio» i Giudei ed i pagani e suggella questa missione con il suo sangue.

Sul luogo della sepoltura, è costruita la Basilica Vaticana di San Pietro.

San Paolo
Paolo, dopo la conversione sulla strada di Damasco, percorre, in quattro o cinque viaggi, il Mediterraneo. Fa il primo viaggio in compagnia di Barnaba (At 13—14): partono da Antiochia, si fermano nell’isola di Cipro e poi percorrono l’Asia Minore, l’attuale Turchia. Dopo il convegno degli apostoli a Gerusalemme, Paolo inizia un secondo viaggio, questa volta espressamente quale «inviato» dei «Dodici» (At 15,36—18,22). Riattraversa l’Asia Minore, evangelizza la Frigia e la Galazia ove si ammala (Gal 4,13). Passa poi in Europa assieme a Luca e fonda la comunità di Filippi (Grecia settentrionale). Dopo un periodo di prigionia evangelizza la Grecia: ad Atene la sua missione si incaglia davanti ai filosofi; a Corinto fonda la comunità che gli dà più fastidi. Poi rientra ad Antiochia.
Un terzo viaggio (At 18,23—21,17) lo riporta alle Chiese fondate nella attuale Turchia, specialmente a Efeso, poi in Grecia e a Corinto. Di passaggio a Mileto, annuncia agli anziani le sue prove imminenti. Infatti, poco dopo il suo ritorno a Gerusalemme, è arrestato dagli Ebrei e imprigionato (At 21). Essendo cittadino romano, Paolo si appella a Roma.
Intraprende così un quarto viaggio, verso Roma, ma non più in stato di libertà (At 21—28). Raggiunge Roma verso l’anno 60 o 61; è trattenuto in prigione fin verso il 63; intanto, approfittando di alcune facilitazioni, entra in frequente contatto con i cristiani della città e scrive le « lettere della prigionia ».
Liberato dalla prigione nel 63, compie, probabilmente, un ultimo viaggio in Spagna (Rm 15,24-28) o verso le comunità dirette da Timoteo e da Tito, ai quali scrive delle lettere che lasciano intravedere la sua prossima fine. Arrestato e di nuovo imprigionato, Paolo subisce il martirio intorno all’anno 67.

Sul luogo del martirio è costruita la Chiesa del Martirio di San Paolo, in località Tre Fontane. Nel luogo della sepoltura è costruita la Basilica di San Paolo fuori le mura.

La storia

Chiesa dei Santi Pietro e Paolo

La storia

Tratto da "Tronzano immagini di storia e di vita attraverso i secoli" di Sabarino Gian Luigi e Burbello Gian Carlo.

"...Fu costruita dalla comunità tra gli anni 1732-1752.
La consacrazione avvenne il 28 settembre 1766 ad opera dell'Arcivescovo di Vercelli Monsignor Giovanni Pietro Solaro. Le statue della facciata furono collocate nel 1866 mentre quella centrale del Divin Redentore nel 1902.

...Grazie all'inventario di Don Abbondo possiamo avere una descrizione dell'interno della Parrocchiale di Tronzano così com'era nel secolo XVIII. Gli altari erano sette...Le due nicchie ai lati del presbiterio erano state originariamente costruite per collocarvi l'organo; successivamente questo venne però sistemato sulla porta d'ingresso... Il quadro centrale è un'opera del pittore torinese Cervetti e rappresenta la Beatissima Vergine in atto di presentare il Divino Infante a S. Antonio".

(Fonte: http://www.comune.tronzanovercellese.vc.it)

Foto della Chiesa

Foto della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo

 

affresco_cupola.jpg campanile.jpg chiesa_parrocchiale.jpg

interno_chiesa.jpg organo.jpg restauro_parrocchia_tronzano.jpg

(Le foto sono prese dal sito http://www.comune.tronzanovercellese.vc.it
la foto con il restauro della facciata è di Camoriano Vittorio, Tronzano)

Salomino

Parrocchia di San Grato, Salomino, fraz. di Tronzano Verc.

Parrocchia di San Grato

Salomino (fraz. di Tronzano)

Festa patronale:
La festa civile si tiene la prima domenica di settembre.
La Celebrazione religiosa si celebra il sabato precedente.

San Grato di Aosta, Vescovo

† Aosta, seconda metà del V secolo

Notizie storiche di San Grato

Le notizie storiche fondate, dicono che s. Grato era un sacerdote che collaborava con Eustasio, primo vescovo di Aosta, da taluni ritenuto santo; ambedue erano di origine greca come fa intendere il nome del vescovo, probabilmente il più anziano dei due Eustasio, chiamò presso di sé il più giovane Grato.
Si ritiene che ambedue abbiano ricevuto successivamente, educazione e formazione ecclesiastica, nel celebre cenobio fondato da s. Eusebio da Vercelli († 371), il grande vescovo che al ritorno dall'esilio in Oriente, impostagli dall'imperatore Costanzo, volle trapiantare nella sua diocesi il monachesimo.
Sant'Ambrogio affermò, che in quel tempo tutti i vescovi dell'Italia Settentrionale provenivano dal cenobio eusebiano, quindi anche Eustasio e Grato, vissuti nella seconda metà del V secolo, provenivano da lì; tenendo conto anche che Aosta, la romana Augusta Pretoria, fondata intorno al 25-24 a.C., il cui nome fu posto in onore di Augusto e della sua Guardia Pretoriana, prima del tempo di Eustasio era compresa nel territorio della Chiesa vercellese.
Si sa che quando Grato era ancora semplice sacerdote, rappresentò il vescovo di Aosta, Eustasio, al Concilio provinciale di Milano del 451, sottoscrivendo la lettera che quell'assemblea inviò al papa san Leone I Magno, per condannare l'eresia di Eutiche († 454 ca.), monaco greco che negava le due nature di Cristo, affermando l'assimilazione della natura umana in quella divina.
In un anno imprecisato, ma certamente dopo il suddetto 451, Grato alla morte di Eustasio, gli successe alla guida della giovane diocesi valdostana, divenendone il secondo vescovo; durante il suo episcopato, Grato partecipò alla traslazione delle reliquie del martire tebeo s. Innocenzo, alla quale erano presenti anche i vescovi di Agauno e di Sion, come ricorda la "Passio Acaunensium Martyrum".
Non si conosce l'anno della sua morte, ma stranamente quello della sepoltura, 7 settembre, ricavato dalla breve iscrizione sepolcrale: "Hic requiescit in pace S. M. GRATUS EPS D P SUB D. VII ID. SEPTEMB."; incisa sulla pietra tombale conservata nella chiesa parrocchiale di Saint-Christophe.

(La foto è presa da google maps e rielaborata)

Altre chiese

Altre chiese in Tronzano

Chiesa di San Martino - Tronzano Vercellese

Chiesa di San Martino

Situata in Via Garibaldi, è chiamata anche "Confraternita del SS. Sacramento". Per approfondire:

 

Chiesa del Molinetto

Dedicata alla Natività di Maria. E' situata sulla strada Lachelle - Bianzè (serviva le genti delle cascine).

 

Chiesa Romanica di San Pietro - Tronzano VercelleseChiesa di San Pietro

E' la chiesa del Campo Santo. Di proprietà del Comune di Tronzano.
Di stile Romanico, risale al secolo XII.
Era l'antica chiesa parrocchiale di Tronzano Superiore.

 

Chiesa di Santa Maria

Dedicata all'Annunciazione. Di proprietà privata.
Sorge sul luogo della antica chiesa parrochiale di Tronzano Inferiore, situata sulla strada per Crova.

(Le foto sono di Camoriano Vittorio, Tronzano)